Coltivazione eroica, contrada Ciaculli
Il frutto
Il succo
STORIA
“In ogni organismo esiste una sorta di generatore spontaneo e continuo di variazione genetica.”
EDOARDO BONCINELLI
Nasce così la storia di questo mandarino dall’irrefrenabile, spontanea e continua variazione genetica insita nella natura di ogni organismo.
Negli anni ’40 tra le borgate palermitane di Ciaculli e di Croceverde Giardina, collocate nella fertile pianura della Conca d’Oro, da una mutazione spontanea della varietà di mandarini “Avana”, nasce il “Mandarino tardivo di Ciaculli”.
Si differenzia dalle altre varietà per la maturazione tardiva che avviene nei mesi di febbraio-marzo e da cui si origina il nome “Marzuddu”.
IL FRUTTO E LE CARATTERISTICHE
In un momento storico in cui, generalmente, nella frutta i consumatori ricercano l’assenza di semi (apirenia) il Mandarino tardivo di Ciaculli rappresenta una controtendenza vincente.
Il frutto è caratterizzato dalla buccia sottile, una forma rotondeggiante e leggermente schiacciata ai poli e un colore arancione intenso.
Dal punto di vista organolettico ha elevato tenore zuccherino (>10° Brix), elevata resa in succo e forte aroma.
Ricco in vitamina C e con buona presenza di vitamina B1 e B2 ha proprietà antiossidanti e di rafforzamento del sistema immunitario.
GLI USI
Il mandarino tardivo di Ciaculli, oltre al consumo fresco, è impiegato per la realizzazione di ottimi derivati quali marmellate, granite, liquori e canditi.
Inoltre, sia in verde che a maturazione, è adoperato per la produzione di oli essenziali caratterizzati da proprietà rilassanti, dermopurificanti, disinfettanti e antiage. Quest’ultimi, oltre alla diretta utilizzazione, si prestano per la composizione di profumi e di aromi naturali utilizzati nell’industria alimentare (infusi e insaporitori).
VALORIZZAZIONE
Nel 1999, divenuto Presidio Slow Food, con la fondazione del Consorzio di Tutela “Il Tardivo di Ciaculli” e il generale interesse delle aziende produttrici, è iniziata un’opera di valorizzazione del prodotto, dello splendido territorio della Conca d’Oro, della vocazionalità dei nostri territori e dei piccoli produttori.
Oggi questo prodotto, in virtù della continua ricerca della qualità delle produzioni, è in continua ascesa verso i mercati nazionali.